Premier League: City in fuga, +8 su Tottenham e United

Guardiola batte 3-1 l'Arsenal, Conte piega Mourinho con Morata. Son lancia gli Spurs contro il Crystal Palace

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Adesso è ufficiale: il Manchester City è in fuga in Premier League. Gli uomini di Guardiola vincono 3-1 contro l'Arsenal grazie a De Bruyne, Aguero e Gabriel Jesus, volando a quota 31 a +8 su United e Tottenham. E' Morata, con un colpo di testa, a regalare il quarto posto in solitaria a 22 punti e l'1-0 al Chelsea di Conte contro i Red Devils di Mourinho. Solo gli Spurs, che battono il Crystal Palace 1-0 grazie al gol di Son, non perdono terreno.

Il primo tempo di Wembley è a ritmi decisamente bassi, che favoriscono il Crystal Palace. La prima occasione per il Tottenham arriva soltanto dopo la mezz'ora, quando Rose raccoglie il cross di Aurier, ma spedisce a lato di testa. Non va meglio neanche un minuto dopo ad Harry Kane, che conclude alto sopra la traversa. Al 36', miracolo di Gazzaniga, all'esordio per le assenze di Lloris e Vorm. Il terzo portiere degli Spurs respinge un'incornata di Dann da calcio d'angolo, preservando il pareggio nel primo tempo.

Anche nella ripresa, parte meglio il Crystal Palace, che al 57' sfiora il gol: Zaha, lanciato in contropiede, salta Gazzaniga ma, a porta vuota, manda incredibilmente a lato. Il Tottenham, allora, punisce l'errore degli uomini di Hodgson e passa in vantaggio: al 65', a trovare l'1-0 è Son, che approfitta di una pessima respinta della difesa ospite e, con un sinistro all'incrocio, fa gioire gli Spurs. Il Crystal Palace prova a reagire, e Cabaye sfiora il pareggio con una conclusione dalla distanza. All'82', è ancora il sudcoreano a sfiorare il raddoppio, ma sbaglia un clamoroso contropiede tentando la conclusione sul primo palo, trovando solo l'esterno della rete. Il forcing finale del Crystal Palace, però, non basta: il Tottenham sale a 23 punti al secondo posto insieme allo United, il Crystal Palace resta ultimo a quota 4.

All'Etihad, la partita si accende dopo appena 91 secondi con Aguero, premiato nel prepartita come miglior marcatore della storia del Manchester City, ma il suo destro finisce a lato. All'11', è Sané a tentare l'assist vincente, ma il suo cross rasoterra non trova nessuno pronto alla ribattuta. Al minuto 19, però, Guardiola è in vantaggio: De Bruyne conclude, ma Cech respinge. L'azione prosegue e il belga, dopo aver scambiato con Fernandinho, trova il secondo palo, fulminando i Gunners. La reazione degli uomini di Wenger è affidata ad Aaron Ramsey, che al 44' tenta il destro in area, facilmente intercettato però da Ederson. Nella ripresa, il City raddoppia dopo appena 4 minuti: Monreal stende in area Sterling, lanciato verso la porta. Dal dischetto va Aguero, che spiazza Cech con l'aiuto del palo. La partita sembra chiusa, ma a stravolgerla ci pensano le sostituzioni: Lacazette, entrato al 56' al posto di Coquelin, trova dopo 9 minuti il gol del 2-1, sfruttando un assist di Ramsey e facendo passare il pallone in mezzo alle gambe di Ederson. Al 74', però, l'altro neoentrato, Gabriel Jesus, chiude la partita: è David Silva, in fuorigioco, a servire in area piccola il brasiliano, entrato al posto di Aguero, che non fallisce e trova il 3-1. Il finale è pura accademia per gli uomini di Guardiola, ora in fuga a +8 su Tottenham e Manchester United con 31 punti sui 33 a disposizione, andando in doppia cifra di vittorie.

Allo Stamford Bridge, la partita è subito ad alti ritmi: all'8', Rashford sfiora, di testa, il vantaggio, ma quattro minuti dopo tocca a Bakayoko sprecare un cross mancato da Morata, spedendo di piatto destro la sfera sul fondo da ottima posizione. Al 16', Lukaku sale in cattedra e prova il sinistro dal limite, ma è attento il connazionale Courtois. C'è lavoro anche per De Gea, che deve superarsi tre minuti dopo su Hazard. Al 40', a sfiorare il gol è invece Christensen, che di testa da corner manda alto sopra la traversa. Nella ripresa, dopo 10 minuti, il Chelsea la sblocca: cross dalla destra di Azpilicueta e colpo di testa vincente di Morata, che beffa un immobile De Gea sul secondo palo. Mourinho corre ai ripari togliendo Mkhitaryan e Jones, inserendo Martial e Fellaini. Proprio il belga, però, perde palla al limite lanciando il contropiede di Bakayoko, che fallisce però da ottima posizione il raddoppio con il destro. Subito dopo, tocca ad Hazard concludere senza impensierire lo spagnolo. Nel finale, però, lo United va vicinissimo al pareggio con Rashford, che prima all'87' con un sinistro a fil di palo, poi con una punizione al 94' (con in mezzo il destro di Fellaini), cerca l'1-1. Assalto inutile: con questa vittoria, Conte allontana i fantasmi e sale a quota 22, a -1 da Tottenham e United. Numeri che, dopo 11 partite, certificano la fuga del Manchester City. Emozioni forti anche a Goodison Park: l'Everton, sotto 2-0 in casa contro il Watford, in vantaggio con Richarlison e Kabasele nella ripresa, rimonta con Niasse al 67', con Calvert-Lewin al 74' e con il rigore di Baines al 91'. Dopo un infinito recupero, gli ospiti hanno la possibilità di trovare il 3-3, ma Cleverley sbaglia dal dischetto. Un successo fondamentale per l'Everton, che abbandona la zona retrocessione superando West Ham e West Brom.

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